Quanto guadagna Pewdiepie?
Quanto possono fruttare 98 milioni di iscritti ad un canale Youtube? Diciamo che l’impressionante cifra di fan di Pewdiepie, al secolo “Felix Arvid Ulf Kjellberg”, gli consente di condurre una vita piuttosto agevole e probabilmente sognata da molti. Ma cosa ha fatto questo “ragazzotto” svedese per meritarsi tanto seguito e tanta gloria? E soprattutto, quanto guadagna? Scopriamolo insieme.
Chi è Pewdiepie e gli albori della sua carriera
Classe 1989, nato in Svezia il 24 ottobre, è uno Youtuber professionista che ha cominciato la sua carriera come commentatore di videogames. La sua specializzazione, in realtà, non è il semplice commento, bensì i “Let’s play”, cioè comparire durante le sue partite con alcuni videogiochi, principalmente horror o d’azione. Per far capire l’evoluzione del fenomeno Pewdiepie, si deve immaginare che nel solo anno 2013, gli iscritti al suo canale sono passati da 3,5 a 19 milioni. Ad oggi, come detto in apertura, ne conta circa 98 milioni, cifra realmente impressionante, in costante crescita.
La carriera di Pewdiepie, è attualmente fonte di ispirazione per molti emulatori, che cercano di replicare il suo successo planetario, anche in termini economici, seppur non con gli stessi risultati, come ad esempioCryaotic, CinnamonToastKen o TheRPGMinx. Spesso le persone si chiedono, in generale a prescindere da Felix, quanto si possa guadagnare con Youtube, perché seppur spesso additati come “nullafacenti”, Youtuber e influencer (di successo) conducono una vita invidiata da molti.
Prima di arrivare ai profitti altissimi di Pewdiepie, si deve pensare che alle spalle c’è un lavoro continuo di fidelizzazione della sua community, che lo ha portato ad essere un personaggio costantemente sotto i riflettori, in grado di trasformare un semplice saluto, quello con il pugno chiuso (Brofist), a diventare un tormentone, oltre che un segno di riconoscimento alla fine di ogni suo video, una specie di firma.
Il primo video prodotto dal ragazzo svedese, fu un corto di “Minecraft“, ma ciò che lo ha portato ad essere realmente conosciuto, sono stati i video durante il gioco horro Amnesia, che nonostante l’anzianità, continua ad essere molto popolare.
Quanto guadagna Pewdiepie?
Dopo la doverosa premessa per spiegare chi è Pewdiepie, ora arriviamo a dare una risposta alla domanda inerente i suoi guadagni. La star, doveroso chiamarla così, ha incassato dal 2010, anno d’inizio della sua attività, la bellezza di…oltre 150 milioni di dollari, che nonostante siano profitti da tassare, gli permettono di vivere una vita realmente al di sopra delle possibilità di molti 30enni del pianeta.
Quella che è stato in grado di mettere in piedi Felix, è un’industria a tutti gli effetti con il potere di influenzare le masse in merito alla bontà o meno di un videogames. Ci sono giochi come Flappy Bird, che sono stati ritirati dal mercato dopo che lo youtuber si è espresso in maniera negativa sul loro conto, ed altri invece, apparentemente modesti, che sono diventati di successo grazie al giudizio positivo dato da Pewdiepie.
Tra l’altro è bene sottolineare come le ambizioni del ragazzo, non si limitino solamente a rimanere uno Youtuber, dato che ha il sogno nel cassetto di realizzare lui stesso un videogames. In questo caso, con il seguito planetario che lo osanna, basti immaginare che sarebbe una delle poche persone in grado di guadagnare direttamente dalla sua campagna di marketing, anziché investire, grazie al suo canale Youtube.
In conclusione
Quando uno Youtuber comincia una carriera, ciò che ovviamente non sarà in grado di prevedere, è la viralità dei suoi video, perché i fattori che entrano in gioco sono moltissimi. Quello che invece va riconosciuto a Pewdiepie, è di essere stato in grado di riuscire a fiutare successivamente le tendenze, ascoltando i suoi fan, fino a creare una vera e propria community che lo segue in ogni angolo del globo.
Quello che vogliamo dire è che, seppur sia stato ampiamente discussa l’entità dei suoi guadagni, giudicandola come spropositata, ciò che ha ottenuto lo Youtuber è in realtà ampiamente meritato, perché a soli 30 anni, mettere in piedi una simile industria, non è “arte” di molti.